Comunicare con gli Adolescenti

Parlare è una cosa semplice….ciò che è complicato è comunicare. La differenza tra il primo ed il secondo processo è legato sia ad aspetti di contenuto, che di relazione . Nel parlare io esprimo ciò che penso così come mi viene, senza tener conto del contesto e soprattutto della persona che mi sta davanti, sopra tutto non mi accerto se questa ha realisticamente capito oppure no . Nella comunicazione invece io metto l’altro al centro e pertanto faccio attenzione a formulare un messaggio che sia comprensibile, chiaro, conciso…..e a fruirlo in modo che l’altro lo possa intendere. Faccio di tutto per farmi comprendere, curo la relazione e la comunicazione su un piano verbale e non verbale. In adolescenza tutto è ancor più complicato perché questo periodo si caratterizza per i forti cambiamenti sul piano mentale, fisico, relazionale, emotivo. I ragazzi sono spinti verso nuovi bisogni rispetto al passato….l’indipendenza, l’essere grandi, lo sperimentare nuove cose in gruppo. Tendono a prendere le distanze da casa e dai propri genitori, visti spesso come “palle al piede” che richiedono, giudicano e impongono limiti insopportabili. Spesso i genitori si sentono disorientati dal proprio figlio adolescente perché non riescono a identificare ciò che gli passa dentro e non lo riconoscono più nelle caratteristiche che prima erano maggiormente chiare e definibili. Anche il giovane spesso vive confusione e instabilità, che si ripresenta nel rapporto familiare e nella comunicazione. Se prima il canale comunicativo era aperto, adesso tutto sembra più difficile: i ragazzi tengono il capo abbassato, evitano il contatto oculare, oppure si chiudono in mutismi e rispondono a monosillabi….non si sa nulla oppure quando vogliono loro…I genitori non tollerano il “non sapere” della vita del figlio e incalzano sempre più, specie le madri, arrivando a veri e propri scontri. Ma come si può fare per mantenere un minimo di conversazione con un figlio adolescente?

Alcune indicazioni per i genitori

  • Non state a parlare sempre voi…evitate il monologo, ma provate ad ascoltare
  • Fate pure delle domande, ma ricordate che la loro privacy è importante, quindi non incaponitevi a voler sapere tutto di tutto, ma accontentatevi di ciò che vi dice.
  • Se dite di no dovete sempre esporre le vostre ragioni. In adolescenza la relazione è fatta di confronto e mediazione.
  • Davanti a problemi è opportuno chiedere loro come la pensano e cercare di creare un ponte tra punti di vista diversi
  • Tutto quello che dice vostro figlio non prendetelo per “oro colato”…..spesso sono “deliri” momentanei…..bizzarri pensieri che deve esternare che sentirsi parlare. A questa età emerge il pensiero astratto e le capacità di pensare su astrazioni prendono il sopravvento. Quindi spesso dice delle cose per smentirle un attimo dopo.
  • Per parlare aspettate che siano pronti e fate domande aperte
  • Siate positivi ed evitate le critiche o i moralismi che bloccano la comunicazione
  • Non dimenticate di esprimergli fiducia e di rispettarli anche se hanno una giovane età.
  • Non andate verso di loro in modo ansioso o morboso, ma aspettate che siano loro a venire….arrivano e iniziano a raccontare.

Buona comunicazione

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