AGORAFOBIA …COS’E’?
L’agorafobia oggi descrive l’ansia severa e dominante circa lo stare in situazioni da cui la fuga potrebbe risultare difficile. Per emettere la diagnosi di agorafobia è sufficiente che l’ansia e la preoccupazione per la propria incolumità non motivate si manifestino in almeno due contesti tra:
- mezzi di trasporto pubblici o privati;
- spazi aperti (parcheggi, mercati, ponti ecc.);
- luoghi affollati (manifestazioni, centri commerciali, ecc.);
- luoghi chiusi (cinema, teatri ecc.);
- lunghe code (di persone o veicoli);
- situazioni in cui si è fuori casa da soli.
Come nel caso del Disturbo di panico, le reazioni psico-emotive e fisiche di terrore tipiche dell’agorafobia non sono commisurate alla gravità della situazione in cui ci si trova (di norma, del tutto o pressoché innocua) e, dopo la prima esperienza, inducono a evitare i luoghi e i contesti in cui sono state vissute.
COSA FARE?
- Terapia Psicologica orientata a:
1. Non direzionare il cliente verso lo stimolo-situazione fobica ? rispetto dei suoi tempi e modi
2. Muoversi verso il contenimento della sintomatologia
3. Indagare costrutti e significati sotto-forma di pensieri, credenze ed atteggiamenti mentali
4. Dare rilevanza, accoglimento e legittimità alla sfera emotiva - Terapia farmacologica
Per disinnescare le reazioni dell’agorafobia e interrompere il circolo vizioso è indispensabile ricorrere ai farmaci. I composti più indicati per supportare il raggiungimento di questo obiettivo sono gli antidepressivi, in particolare gli inibitori del sistema di riassorbimento della serotonina (SSRI) e della noradrenalina (SNRI).