Disturbo d’Ansia Generalizzata

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FOBIA SOCIALE

DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATA…COS’E’?

Il disturbo d’ansia generalizzato, detto anche DAG o GAD è una forma clinica dei disturbi d’ansia. Come implica il nome, l’ansia che caratterizza il disturbo non è concentrata da un particolare oggetto o situazione (ovvero, è aspecifica). Nel commentare le sue difficoltà il paziente è di solito assai preciso e appropriato nel riconoscere per primo la discrepanza tra dimensione reale delle difficoltà da affrontare e quota d’ansia che queste evocano, ma non riesce a fare a meno di preoccuparsi.
Il disturbo è cronico: di solito si presenta in età precoce, tanto che il paziente riferisce di essere ansioso “da sempre”.

QUALI SINTOMI?
I sintomi caratteristici sono quelli degli stati d’allarme, contraddistinti da una condizione psichica di generale attesa apprensiva, e da numerosi segni e sintomi fisici di attivazione vegetativa: si può presentare emicrania, palpitazioni, vertigini e insonnia, difficoltà a concentrarsi, tensione muscolare, irrequietezza. Oltre a questi sintomi, prettamente “fisici” se ne possono accompagnare di cognitivi quali ad esempio: sensazione di testa vuota, derealizzazione e depersonalizzazione.
Quanto diffuso?
È un problema che interessa prevalentemente le donne (1,5:1), ed è stato stimata una prevalenza nel 3-5% della popolazione.

CRITERI DIAGNOSTICI

  • Eccessiva ansia e preoccupazione, che si verificano nella maggioranza dei giorni, per almeno 6 mesi, riguardo numerosi eventi o attività (lavoro, scuola, vita sociale).
  • L’individuo trova difficile controllare la preoccupazione
  • L’ansia e la preoccupazione sono associati a 3 o più dei seguenti sintomi:
  • Irrequietezza
  • Facile affaticabilità
  • Difficoltà di concentrazione
  • Irritabilità
  • Tensione muscolare
  • Turbe del sonno

L’ansia, la preoccupazione o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o ostacolano le aree di funzionamento sociale o lavorativo.
Il disturbo non è attribuibile ad effetti fisiologici di sostanze o altra condizione medica.
Il disturbo non è meglio spiegato da sintomi di altri disturbi psichici

COSA FARE?

  • Intervento Psicologico volto a:
    1 Creare un clima accettante,empatico e congruente, 2 Lavorare sul significato del sintomo 3 avviare un processo di simbolizzazione e consapevolezza dei propri bisogni emotivi. 4 Rendere le costruzioni mentali ed i pensieri meno rigidi e più funzionali al benessere del cliente.
  • Intervento farmacologico (dove necessario)

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