FOBIA SOCIALE…COS’E’?
La fobia sociale è la paura marcata, persistente e irrazionale relativa a situazioni sociali o prestazionali in cui si è esposti al giudizio altrui. La prevalenza 1% della popolazione generale tra bambini e adolescenti. Le persone hanno paura di apparire impacciate, goffe, ridicole davanti agli altri. Temono gli incontri e si dimostrano estremamente sensibili alle critiche e ai giudizi espressi nei loro confronti. Le situazioni sociali le rendono inquiete, nervose, fragili e insicure e per non incorrere nella possibilità di fare brutte figure, preferiscono in taluni casi evitare di inserirsi nelle conversazioni o esprimere giudizi, preferendo fuggire il confronto, spesso l’ambito ristretto della famiglia viene sentito come l’unico luogo veramente sicuro. Questo tipo di difficoltà si presentano più frequentemente nell’età adolescenziale, ma è comunque presente anche prima. Quando il bambino/ragazzo non si considera completamente integrato nel gruppo dei pari, avverte come se che la sua presenza sia solo tollerata e mai ricercata dagli altri, e questo ingenera in lui un vissuto di vergogna. Il non sentirsi socialmente accettati è causa di altre preoccupazioni e timori, perché si teme di essere ingiustamente criticati o guardati in modo ostile. Le situazioni più temute sono quelle dove non ci si sente particolarmente “brillanti”, ecco allora la ricerca ossessiva della perfezione prima di esporsi al giudizio altrui.
COME SI MANIFESTA?
- Vulnerabilità
- Il soggetto si sente minacciato
- Inadeguatezza
- Sensazione di non essere competente
- Paura del giudizio altrui
- Timore di essere sempre giudicato in modo negativo dagli altri
- Vergogna
- Timore di perdere la propria buona immagine sociale
- Paura di mostrare la propria vergogna
PROBLEMA DELL’ACCETTABILITA’ SOCIALE
- Ipersensibilità ai segnali mandati dalle altre persone
- La sicurezza personale è funzione della percezione soggettiva della propria accettazione da parte di un altro ritenuto importante o da parte del gruppo
- Adesione alle aspettative dell’altro
ATTEGGIAMENTI TIPICI
- Bassa autostima
- Sentimenti di inferiorità
- Difficoltà ad essere assertivi
- Ipersensibilità alla critica, giudizio negativo, rifiuto
- Scarse capacità sociali
- Segni di ansia (Mani fredde/sudate, tremori, voce esitante)
- Evitamento
- Ansia anticipatoria
CONDIZIONI CORRELATE
- Rifiuto di parlere pur potendolo fare
- Accade in situazioni specifiche
- Esordio precoce (3-7 anni)
- Paura di fare brutte figure durante le richieste di prestazioni
- Si agitano quando vengono modificate le loro abitudini
SINTOMATOLOGIA
- Comportamenti ( Balbettare, Scarso contatto oculare, Tendenza a borbottare , Onicofagia, Voce tremante)
- Cognitivi (Pensieri di fuga, Autocritica)
- Emozionali (Senso di fallimento, Umiliazione, Imbarazzo, Senso di inadeguatezza)
- Fisiologici (Sopra i 10 anni i bambini riferiscono: palpitazioni cardiache, senso di svenimento, rossore, tremori e sudore, mal di testa. Prima dei 10 anni descrivono i sintomi fisici come: sfarfallio nello stomaco, mal di testa, senzsazione di vomito, manifestazioni di pianto e/o collera)
CAUSE E FATTORI DI RISCHIO
- Biologici e genetici: I disturbi d’ansia sono ricorrenti nella stessa famiglia, ma è meglio parlare di vulnerabilità. Temperamento: inibizione comportamentale. Timidezza
- Ambientali: Episodi traumatici. Famiglia iperprotettiva o svalutante e ipercritica. Esperienze di umiliazione. Rigidità del comportamento per evitare ciò che è nuovo e non si sa come gestire.
ASPETTI COGNITIVI
Teoria della mente
- Ridotte capacità di autoriflessività (comprendere le proprie emozioni, scopi, credenze) perché orientato sull’altro
- Ridotta capacità di decentramento (prendere il punto di vista dell’altro)
- Ridotta capacità di mastery (applicare strategie di problem-solving funzionali)
Credenze
- Vergogna (farò la figura dello sciocco)
- Inaiutabilità (non potrò farcela)
- Paura di fare (tutti mi guardano e io sbaglierò)
- Memoria selettiva dei propri fallimenti
FATTORI DI MANTENIMENTO
- Familiari: Madre timida (o fobica) favorisce l’evitamento dei compagni o non facilita l’ingresso in nuovi gruppi. Padre ambiente educativo restrittivo. Entrambi scoraggiano l’esplorazione e facilitano l’evitamento.
- Sociali: Una vita riservata non favorisce lo sviluppo di abilità sociali e di competenze conversazioni che rendono difficili i contatti sociali e innescano il circolo vizioso dell’evitamento.
COSA FARE?
- Training di abilità sociali per insegnare le abilità della comunicazione efficace
- Social problem solving
- Role-play
- Appaiamento tra pari (modeling)
- Intervento sulla paura