Disturbi Dissociativi

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DISTURBI DISSOCIATIVI…COSA SONO?

Forme patologiche di dissociazione vengono identificate nei disturbi o nelle alterazioni delle funzioni normalmente integrative della memoria, dell’identità e della coscienza. Il DSM V include le seguenti entità diagnostiche:

  • Disturbo dissociativo dell’identità
  • Amnesia dissociativa
  • Disturbo di depersonalizzazione

Nella sua essenza, la dissociazione rappresenta il risultato di una mancata integrazione di certi aspetti della percezione, della memoria, dell’identità e della coscienza.
Sostanzialmente, permette all’individuo di mantenere l’illusione di un controllo psicologico mentre prova una sensazione di impotenza e di perdita di controllo sul proprio corpo.
Sintomi dissociativi si riscontrano con notevole frequenza in persone che sono state recentemente coinvolte in traumi, abusi, incendi devastanti, terremoti, combattimenti militari e in coloro che sono stati testimoni di un’esecuzione.

AMNESIA DISSOCIATIVA:  implica uno o più episodi di incapacità a ricordare importanti notizie personali, che è usualmente di natura traumatica e stressogena.

DISTURBO DISSOCIATIVO DELL’IDENTITA’ (DID): riguarda la presenza di due o più identità o stati della personalità distinti, ciascuno con le proprie modalità, relativamente stabili, di percezione, di relazione, di pensiero rispetto all’ambiente  e al Sé. Almeno due di queste identità o stati della personalità devono periodicamente assumere il controllo del comportamento dell’individuo. Il DID è anche caratterizzato da una mancanza di ricordi che si riferiscono a importanti informazioni personali che è troppo estesa per potere essere interpretata come una normale forma di dimenticanza.

Trattamento
Il terapeuta deve chiarire al paziente che il recupero dei ricordi traumatici non è lo scopo della psicoterapia. La disfunzione della memoria tipica dei pazienti con disturbi dissociativi in realtà li rende dei soggetti tutt’altro che ideali per una terapia che mira a recuperare i ricordi. Un obiettivo più ragionevole è quello di aiutarli a ristabilire funzioni mentali normali, in particolare per quanto riguarda la capacità di riflessione e di mentalizzazione, così che essi possano sviluppare una rappresentazione di sé stessi e degli altri molto più coerente.

DISTURBO DA DEPERSONALIZZAZIONE: è caratterizzato da esperienze persistenti o ricorrenti in cui si realizza una sensazione di distacco dal proprio corpo o dai propri processi mentali, come se questi venissero osservati dall’esterno. L’esame di realtà rimane integro, ma tali esperienze sono causa di un disagio significativo e interferiscono in una certa misura con il funzionamento lavorativo e sociale.

La derealizzazione in genere fa parte del disturbo di depersonalizzazione e si riferisce specificamente alla sensazione di sentirsi estraniato dal proprio ambiente.
La depersonalizzazione può presentarsi sotto diverse forme:
– Sensazione che il proprio corpo sia intorpidito oppure privo di vita
– Sensazione che certe parti del corpo (come i piedi e le meni) non siano collegate al resto del corpo
– Sensazione di essere distaccato dalla propria immagine di Sé al punto di vedersi estraneo
– Sensazione di osservarsi a distanza

Una depersonalizzazione transitoria può anche verificarsi in risposta a situazione che comportano un pericolo di morte, come incidenti, malattie gravi e simili.
E’ relativamente poco comune come disturbo puro, e rappresenta più spesso un sintomo legato ad un’altra malattia come la schizofrenia, il disturbo dissociativo dell’identità, la depressione o i disturbi d’ansia.

Trattamento
Una depersonalizzazione normale o transitoria richiede poco più che una rassicurazione. Se la depersonalizzazione è secondaria ad un disturbo primario sottostante, il miglioramento clinico del disturbo primario in risposta ad una terapia adeguata può anche risolvere la depersonalizzazione.
Sebbene molti clienti in psicoterapia riferiscano miglioramenti che riguardano molti aspetti della loro vita, essi in genere non riportano una significativa riduzione dei sintomi di depersonalizzazione dei sintomi in quanto tali. La farmacoterapia a base di benzodiazepine sembra essere almeno parzialmente efficace sui sintomi.
Ciò nonostante, la psicoterapia è talora utile per esaminare problemi di base legati a identificazioni conflittuali dell’Io, in particolare quando tali identificazioni riflettono disagi nella famiglia di origine.

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