CARL ROGERS…LA PSICOLOGIA ESISTENZIALE
TERAPIA CENTRATA SULLA PERSONA
L’esistenzialismo comporta l’attenzione sulla persona esistente ed esalta l’essere umano nell’atto di emergere, diventare. La parola ‘esistenza’ deriva dalla radice latina exsistere e significa letteralmente ‘venir fuori’, ‘emergere’. La psicologia esistenziale è nata e si è sviluppata per affrontare il punto critico della psicoterapia: la crisi esistenziale. Si è alleata alla “terza forza” della psicologia, giungendo a definire la “psicologia umanistico-esistenziale”. Tra gli autori più significativi vi è Carl Rogers.
LA STRUTTURA DELLA PERSONALITA’ SECONDO CARL ROGERS
Rogers si riconosce come rappresentante della tendenza umanistica della psicologia, che rifiuta sia il pessimismo insito nella visione psicoanalitica dell’uomo, sia la concezione dell’uomo come un robot presentata dal comportamentismo. E’ più fiduciosa e ottimistica; è convinta che ogni individuo contenga in se stesso le condizioni potenziali di una crescita sana e creativa, e che la mancata realizzazione di tali potenzialità sia dovuta alle influenze limitanti e devianti dell’educazione ricevuta dai genitori, dalla formazione scolastica e di altri fattori di pressione sociale.
Questi condizionamenti negativi possono essere vinti se l’individuo è disposto ad accettare la responsabilità della propria vita. La teoria di Rogers ha qualcosa in comune anche con la psicologia esistenziale. Essa è infatti fondamentalmente fenomenologia, nel senso che Rogers accentua fortemente le esperienze degli individui, i loro sentimenti e valori e tutto ciò che si può riassumere con il termine “vita interiore”.
Nel mondo degli psicologi Carl Rogers s’identifica con un metodo psicoterapeutico da lui inventato e sviluppato, detto “non direttivo” o “centrato sul cliente”, una terapia in cui il terapeuta è stato capace di entrare in un rapporto intensamente personale e soggettivo con il cliente. Sebbene Rorgers sembri non accentuare i concetti strutturali, preferendo dedicare maggior attenzione al cambiamento e allo sviluppo della personalità, due di questi concetti sono di fondamentale importanza nella sua teoria:
-IL SE’: il Sé costituisce però un immagine alterata dell’autentica natura dell’individuo, quindi l’accento viene posto prevalentemente sull’organismo, non sul Sé.
-L’ORGANISMO: l’organismo, psicologicamente inteso, è il luogo di tutta l’esperienza. La totalità dell’esperienza costituisce il campo fenomenico, cioè il sistema di riferimento dell’individuo, che egli solo può conoscere. “. Il comportamento di un individuo dipende dal campo fenomenico (la realtà soggettiva) e non dalle condizioni di stimolo esterne (la realtà esterna).
LA DINAMICA DELLA PERSONALITA’
Esiste un’unica forza motivante, l’impulso all’autorealizzazione, e vi è un unico scopo nella vita, diventare individui realizzati, globali. Nella vita di ogni persona vi è un movimento in avanti che può operare solo quando la scelta è percepita chiaramente ed è adeguatamente simbolizzata. Il comportamento è fondamentalmente il tentativo, diretto a un preciso scopo, dell’organismo di soddisfare le sue esigenze così come egli le esperimenta, nel campo così come egli lo vede. Anche se vi sono varie esigenze, ognuna di queste è subordinata alla tendenza base dell’organismo a mantenere ed esaltare se stesso.
Rogers, pur mantenendo la sua teoria della motivazione, mette in evidenza due esigenze: la necessità di essere considerati positivamente e la necessità di auto-considerazione. Entrambe sono necessità apprese nell’infanzia e nella vita del bambino.
Rogers, dirige la sua attenzione sui modi in cui il giudizio altrui tende a favorire il distanziarsi tra le esperienze dell’organismo e quelle del Sé.
Se i giudizi degli altri fossero esclusivamente di segno positivo non si manifesterebbe alcuna distanza o incongruenza tra l’organismo e il Sé. Poiché invece il comportamento del bambino è giudicato, dai genitori o da altri, talvolta positivamente e talvolta negativamente, il bambino impara a distinguere tra azioni e sentimenti che sono degni (approvati) e quelli che sono indegni (disapprovati).
Attraverso tutta l’infanzia, gradualmente, il concetto di sé si altera quindi sempre più a causa dei giudizi degli altri. Di conseguenza, un’esperienza dell’organismo che sia in disaccordo con questo concetto di sé alterato sarà sentita come una minaccia e susciterà angoscia.. La frattura fra il Sé e l’organismo non solo produce un atteggiamento difensivo, ma influisce anche sui rapporti con gli altri.
Nella terapia centrata sul cliente la persona si trova in una situazione di non pericolo, dal momento che il terapeuta accetta incondizionatamente tutto quanto il cliente dice. Quest’atteggiamento di calda comprensione incoraggia il cliente a esplorare i suoi sentimenti inconsci e a portarli alla coscienza. Nella sicura atmosfera del rapporto terapeutico questi sentimenti, fino ad allora di minaccia, possono venire assimilati nella struttura del Sé.