Tecnica della Sabbiera

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LA SABBIERA…QUANDO IL GIOCO È TERAPIA

Il gioco della sabbiera rappresenta un affascinate strumento di accesso al mondo interiore dei più piccoli.
I bisogni dell’utenza sono primari e credo che sia importante per il professionista, adottare un vestito fatto di flessibilità per generare accoglimento efficace di quel bisogno. E’ da qui che nasce l’introduzione nel mio lavoro con i più piccoli della SABBIERA TERAPEUTICA.

LA SABBIERA TERAPEUTICA……COS’E’?
Questo importante strumento di conoscenza del mondo infantile e non solo, lo si deve a Margaret Lowenfeld, pediatra inglese che lo ideò e a Dora Kalff, psicoterapeuta svizzera, allieva di Jung, che ne promosse la diffusione. L’assunto di base è quello che il gioco è una funzione naturale dell’essere umano ed è basilare allo sviluppo emotivo infantile. Il bambino attraverso il gioco struttura il proprio mondo interno, da forma e voce alle sue immagini interiori e alle proprie emozioni e conflittualità.
La Sabbiera Terapeutica prevede l’utilizzo di una sabbiera con un fondale blu con sabbia asciutta o bagnata e di una varietà di oggetti di piccole dimensioni.

COSA SUCCEDE IN CONCRETO…..
Dentro la stanza della Sabbiera Terapeutica troviamo una scatola (di misura cm 57x72x7) con fondale blu, con dentro della sabbia. Intorno vi sono molte mensole sulle quali sono messi molti oggetti di varia natura, tutti richiamanti il mondo reale e fantastico, come per esempio personaggi umani e fantastici, animali, alberi, case, veicoli, pietre, conchiglie e pezzi di legno ecc.
Successivamente si invita il bambino a scegliere quei personaggi che vuole e a costruire una scena all’interno della sabbiera. Gli oggetti offrono un sistema rappresentazionale cui attingere, che consente una connessione tra l’interno e l’esterno, tra il dentro e il fuori.

La potenzialità del gioco della sabbiera, sta nel poter mettere in scena, attraverso le rappresentazioni d’immagine, le emozioni più profonde del piccolo. Il bambino attraverso l’oggetto che sceglie e la dinamica che vuole ricreare dà origine ad un copione , dove crea un racconto, in presenza del terapeuta, composto da parole tridimensionali, la cui sintassi è regolata dal ritmo, dai gesti e dai movimenti.

Possiamo immaginare che si formi una linea che collega il corpo, le emozioni, le immagini e la parola. Ciascuno di questi canali espressivi, può essere visto come una porta d’accesso che permette di avvicinare questa esperienza. L’utilizzo della sabbia e degli oggetti avviene in un contenitore che ne definisce, attraverso i suoi confini, l’orizzonte spaziale: al suo interno, il bambino è libero di giocare e di creare ciò che desidera.

Per questa ragione la sabbiera rappresenta uno spazio di gioco creativo, che si sviluppa tra protezione e permesso. Il terapeuta che s’impegna nella relazione empatica ed accettante, all’interno della pratica della sabbiera, da legittimità ai vissuti ed emozioni del piccolo sotto forma di gioco. Il bambino deve essere lasciato libero di esplorare e di scegliere ciò che più lo colpisce rispettando i suoi tempi e i suoi modi, altresì la libertà d’essere va lasciata nella costruzione della rappresentazione dentro la sabbiera….No si deve avere fretta, perché il gioco è una cosa seria!

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