Domande e Risposte sull’Ansia

Domande e Risposte sull’Ansia

1) Che cos’è l’ansia?
L’ansia è uno stato d’animo complesso, avvertito dal soggetto come una sensazione di penosa aspettativa di pericolo imminente, vissuta in una condizione di impotenza, senza che necessariamente vi sia un oggetto reale a provocarla.

2) Si può differenziare l’ansia dalla paura?
Paura ed ansia sono segnali di allarme in quanto avvertono di un pericolo e consentono così alla persona di adottare misure idonee ad affrontarlo. La paura si manifesta in risposta ad una minaccia che è conosciuta, esterna, definita, mentre l’ansia nasce di fronte ad una minaccia che è sconosciuta, interna, vaga.

3) L’ansia può avere dunque anche un’importanza particolare per la vita mentale dell’uomo?
Come nel caso della paura, la funzione di segnale di pericolo non ha assolutamente nulla di patologico, ma al contrario è una parte indispensabile nella vita mentale e nella crescita dell’uomo.

4) A volte però qualcosa non funziona?
A volte può accadere che il segnale d’ansia, il segnale di pericolo, non riesca ad attivare adeguatamente queste risorse difensive dell’Io: in questo caso l’ansia diventa più intensa e persistente,

5) Quali sono i sintomi fisici che caratterizzano l’ansia?
disturbi cardiaci, respiratori, gastro- intestinali, poliuria (= eccessiva eliminazione di urina), quelli che interessano l’apparato neuromuscolare( come tremore, spasmi, cefalea ed infine i sintomi a carico degli organi sensitivo sensoriali)

6) Quelli psicologici?
difficoltà a concentrarsi, sensazione di affaticamento, paura di impazzire, di morire, di perdere il controllo, insicurezza, dubbi, difficoltà a prendere decisioni.

7) Tra i disturbi d’ansia quali sono i quadri clinici che si osservano più frequentemente?
Si possono distinguere i seguenti quadri clinici: – Disturbo d’ansia generalizzato – Disturbo di panico – Disturbi fobici –

8) Che cos’è il disturbo d’ansia generalizzato?
E’ un disturbo caratterizzato da una forma eccessiva e non realistica di ansia e di preoccupazione (attesa apprensiva), relativa a circostanze della vita quotidiana come, ad esempio, responsabilità lavorative, problemi economici, salute dei famigliari, senza che vi sia, di fatto, un vero motivo di preoccupazione.

9) Cosa sono i disturbi fobici?
La fobia è un timore morboso di situazioni, oggetti o atti di per sé non pericolosi o solo potenzialmente o ipoteticamente tali. L’ansia è per tanto ingiustificata o del tutto sproporzionata al fattore reale che la causa. Il paziente, pur cosciente dell’assurdità della sua paura, non riesce a dominarla né a liberarsene e si sente costretto ad evitare quelle situazioni o quegli oggetti che evocano in lui un’ansia insopportabile.

10) Quali sono le fobie più frequenti?
agorafobia = paura degli spazi aperti e claustrofobia = paura degli spazi chiusi) si esprime come angoscia di morte, di vertigine, di soffocamento. – Fobie legate al contatto interumano: ereutofobia (= paura di arrossire), rupofobia (= paura dello sporco), patofobia (= paura delle malattie). Tali fobie si esprimo essenzialmente con angosce di contaminazione e di repulsione. – Fobie che rimandano ai timori della prima infanzia (fobie dei grossi animali) e della seconda infanzia (fobie dei piccoli animali).

11) Che cosa è il disturbo di panico?
E’ un disturbo caratterizzato da inaspettati e ricorrenti attacchi acuti di ansia, in cui il paziente avverte, in modo imprevisto ed imprevedibile, un’ansia intollerabile, un nodo alla gola, un’angosciante “fame d’aria”, il battito del cuore affrettato, sudorazione, vertigine ed infine (forse l’aspetto più angosciante) la paura di impazzire perdendo il controllo della propria mente, e di morire

12) Che cosa è l’evitamento fobico ed in particolare l’ agorafobia?
Consiste nell’evitare qualsiasi situazione reale o immaginaria, in cui si percepisce il pericolo di non poter essere immediatamente assistito o in cui non è possibile esercitare un continuo e completo controllo: ad esempio andare in posti non conosciuti o trovarsi in una strada con molto traffico o in uno spazio aperto (agorafobia).

13) Ma in questa situazione, con attacchi di panico, ansia anticipatoria ed evitamento fobico, una persona non si sente forse depressa?
In effetti chi soffre di disturbo di panico va spesso incontro a sintomatologia depressiva, in quanto si sente profondamente sfiduciato per l’impossibilità di condurre una vita normale e per la difficoltà di realizzare i propri obbiettivi.

14) Che vita conduce chi è affetto da disturbo di panico?
Cerca in ogni modo di evitare le situazioni che, a suo avviso, potrebbero causare un nuovo attacco. Tutto questo, ovviamente, limita la libertà e, nei casi più gravi, porta il paziente ad uscire di casa solo se accompagnato da qualcuno.

15) Cos’è consigliabile che parenti ed amici facciano ed evitino nei confronti di chi soffre d’ansia e di attacchi di panico in particolare?
Convincere il paziente a consultare lo specialista, psicoterapeuta e psichiatra : i disturbi d’ansia possono guarire se curati
Credere ai sintomi che il paziente accusa, con comprensione e disponibilità all’ascolto.
Imparare a riconoscere i piccoli miglioramenti e aiutarlo a rinforzare la stima nei propri confronti, senza spingerlo prematuramente in situazioni che potrebbero spaventarlo
Ripetere di avere pazienza, in quanto la terapia può determinare miglioramenti solo dopo qualche tempo.
Evitare critiche e apprezzamenti sul comportamento del cliente .
Non prenderlo in giro se non riesce ad intraprendere un viaggio o a entrare in un grande magazzino.
Non mettergli fretta e non colpevolizzarlo se i sintomi persistono o addirittura aumentano.

16) Ma, esclusa una malattia fisica, quali sono le cause dei disturbi d’ansia? La comprensione delle cause è da ricercare su un piano Bio-Psico-Sociale.

17) Come si curano i disturbi d’ansia?
Esistono due tipi di trattamenti che possono essere efficacemente associati: la psicoterapia e la terapia farmacologica. Accanto alla psicoterapia l’altro tipo di trattamento per i disturbi d’ansia è quello farmacologico. Quali sono gli psicofarmaci più frequentemente utilizzati? Un tempo soprattutto gli ansiolitici, oggi anche gli antidepressivi tra cui in particolare quelli attivi sulla serotonina (che è un neurotrasmettitore, cioè una sostanza che permette alle cellule celebrali di comunicare tra di loro

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